La legge 29 aprile 2024, n. 56, ha istituito un credito d’imposta per le aziende che effettuano investimenti mirati a ridurre il consumo energetico delle loro strutture produttive o dei processi interessati di almeno il 3% o il 5%, rispettivamente. Per il biennio 2024-2025, sono stati stanziati complessivamente 12,7 miliardi di euro, di cui 6,3 miliardi dedicati specificamente a questo nuovo piano.
La nuova frontiera per la trasformazione Digitale ed Energetica delle imprese italiane
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un passo decisivo nella strategia italiana per promuovere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese.
Sostenuto da un finanziamento significativo, il piano si propone di rispondere alle sfide delle “transizioni gemelle” — digitale ed energetica — nel contesto del più ampio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nei prossimi due anni, le imprese italiane avranno l’opportunità di beneficiare di importanti agevolazioni fiscali per favorire l’innovazione e la sostenibilità dei loro processi produttivi.
Cos’è il Piano Transizione 5.0
Il Piano Transizione 5.0 si inserisce in un quadro di politiche più ampio che vede già attivo il Piano Transizione 4.0, ma con un focus ancora più marcato sulla trasformazione digitale ed energetica delle imprese italiane.
Per il biennio 2024-2025, sono stati stanziati complessivamente 12,7 miliardi di euro, di cui 6,3 miliardi dedicati specificamente a questo nuovo piano.
Questa iniziativa mira a incentivare le imprese a intraprendere progetti di innovazione che comportino una significativa riduzione dei consumi energetici.
Il Decreto-legge del 2 marzo 2024, n. 19, convertito dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, ha istituito un credito d’imposta per le aziende che effettuano investimenti mirati a ridurre il consumo energetico delle loro strutture produttive o dei processi interessati di almeno il 3% o il 5%, rispettivamente.
Il credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 5.0 è proporzionale all’investimento effettuato ed è accessibile a tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla loro forma giuridica o dal settore economico di appartenenza.
Questo incentivo si applica agli investimenti in beni materiali e immateriali che favoriscono la transizione tecnologica e digitale, seguendo i criteri del modello “Industria 4.0”.
In particolare, il piano include tra i beni agevolabili software e sistemi di monitoraggio energetico che permettono di ottimizzare i consumi e migliorare l’efficienza energetica, nonché impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
Inoltre, una parte delle spese per la formazione del personale, finalizzata all’acquisizione di competenze utili alla transizione, può essere inclusa nel credito d’imposta, entro certi limiti.
Dettagli delle Agevolazioni
L’importo del credito d’imposta varia in base alla dimensione dell’investimento e alla riduzione dei consumi energetici raggiunta.
Ad esempio, per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, una riduzione dei consumi tra il 3% e il 6% garantisce un credito del 35%, mentre percentuali più elevate di riduzione dei consumi possono far aumentare il credito fino al 45%. Per investimenti più grandi, superiori ai 10 milioni di euro, i crediti d’imposta variano dal 5% al 15%, a seconda della riduzione energetica ottenuta.
Il credito d’imposta ottenuto potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione nel modello F24, presentato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, entro il 31 dicembre 2025. Eventuali crediti residui non utilizzati potranno essere riportati e utilizzati in cinque rate annuali di pari importo.
Procedure e Certificazioni necessarie
L’accesso al credito d’imposta richiede una procedura rigorosa, che include la presentazione di una certificazione ex ante per attestare la riduzione prevista dei consumi energetici e una certificazione ex post per confermare la realizzazione effettiva degli investimenti.
Ai sensi dell’art 15, comma 6 del decreto i soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni sono:
- gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339;
- le Energy Service Company (ESCo), certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352;
- gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché i periti industriali e i periti industriali laureati iscritti all’albo professionale nelle sezioni “meccanica ed efficienza energetica” e “impiantistica elettrica ed automazione”, con competenze e comprovata esperienza nell’ambito dell’efficienza energetica dei processi produttivi.
Le imprese devono presentare una Comunicazione Preventiva attraverso la Piattaforma Informatica “Transizione 5.0”, accessibile dal sito del GSE, che gestirà le richieste secondo l’ordine cronologico di invio. A conclusione del progetto, le imprese devono fornire una Comunicazione di Completamento, completa di certificazione ex post, per confermare il raggiungimento degli obiettivi di innovazione e sostenibilità.
Cinque motivi per applicare il Piano Transizione 5.0 nella propria Azienda
1. Riduzione dei Costi Energetici
Attuare il Piano Transizione 5.0 permette alle aziende di ottenere una significativa riduzione dei consumi energetici. Con investimenti mirati, è possibile ridurre i costi operativi legati all’energia, migliorando l’efficienza energetica delle strutture produttive e dei processi aziendali, con risparmi diretti sul lungo termine.
2. Accesso a Crediti d’Imposta
Il piano prevede la possibilità di ottenere un credito d’imposta proporzionale all’investimento effettuato, che può arrivare fino al 45% per le imprese che riescono a ottenere riduzioni significative dei consumi energetici. Questo rappresenta un’importante agevolazione fiscale che riduce il carico fiscale complessivo dell’azienda.
3. Incentivo all’Innovazione e alla Digitalizzazione
Investire nella trasformazione digitale tramite il Piano Transizione 5.0 consente alle aziende di modernizzare i propri processi produttivi, adottando tecnologie avanzate come il monitoraggio energetico e l’IoT. Questo non solo aumenta la competitività dell’azienda, ma la prepara anche per affrontare le sfide future del mercato globale.
4. Sostenibilità e Responsabilità Ambientale
Partecipare al Piano Transizione 5.0 significa contribuire agli obiettivi di sostenibilità energetica, riducendo l’impatto ambientale dell’azienda. Questo non solo migliora l’immagine aziendale agli occhi di clienti e investitori, ma si allinea anche con le normative emergenti e le aspettative del mercato in tema di responsabilità ambientale.
5. Supporto per la Formazione del Personale
Il piano include anche agevolazioni per la formazione del personale, consentendo alle aziende di aggiornare le competenze dei propri dipendenti in ambiti cruciali per la transizione digitale ed energetica. Questo garantisce che l’azienda disponga delle risorse umane necessarie per implementare e gestire con successo le nuove tecnologie e i nuovi processi.
Fonte: MIMIT