thelittlesniper
Utente poco attivo
- Professione: Progettista CAD
- Software: Auto CAD, Revit
- Regione: Alto Adige
Ciao a tutti e grazie in anticipo per i chiarimenti che mi darete ai seguenti quesiti.
Attualmente lavoro come dipendente in uno studio associato assolvendo a compiti di progettista cad nel campo impiantistico (impianti termosanitari, idrici, aeraulici), antincendio, efficienza energetica e relativa direzione lavori.
Avendo da poco superato l'esame di abilitazione alla professione di geometra, lo studio per il quale lavoro da anni mi ha proposto di diventare socio e da qui partono le mie millemila domande.
Tralasciando i benefici di essere dipendente che ormai conosco bene, vorrei capire cosa comporterebbe diventare socio di uno studio ormai avviato da decenni e di conseguenza con tutte le attrezzature, i clienti, i dipendenti, i software ecc...
In particolare ho trovato un po ostica la parte di contabilitá ovvero, escludendo tutte le spese che sosterrebbe lo studio (affitto, software e hardware, corsi, strumenti, dipendenti, assicurazione professionale, commercialista, ecc..) , e soffermandomi su un mio utile lordo annuo vorrei capire come calcolare in maniera corretta l'utile netto (cioé quello che mi porterei a casa).
So che, a scaglioni, va rimossa la tassazione sul reddito (23, 25, 35 e 43% a seconda appunto dello scaglione di reddito). Questa tassazione comprende giá la percentuale della cassa geometri alla quale dovró iscrivermi? O la cassa geometri é ancora un fattore da detrarre a parte?
Oltre alla cassa geometri mi hanno consigliato di effettuare una pensione integrativa, puó essere una buona idea?
Lavorando presso lo studio saró inquadrato come libero professionista, dovró quindi aprire partita iva o ricadró direttamente in quella dello studio?
Alla fine mi pare che i pro per scegliere di diventare socio siano puramente il fatto economico e quello organizzativo (gestione dei propri orari, contatti col cliente, gestione dell'ufficio). Altri personalmente non ne ho trovati.
Attualmente lavoro come dipendente in uno studio associato assolvendo a compiti di progettista cad nel campo impiantistico (impianti termosanitari, idrici, aeraulici), antincendio, efficienza energetica e relativa direzione lavori.
Avendo da poco superato l'esame di abilitazione alla professione di geometra, lo studio per il quale lavoro da anni mi ha proposto di diventare socio e da qui partono le mie millemila domande.
Tralasciando i benefici di essere dipendente che ormai conosco bene, vorrei capire cosa comporterebbe diventare socio di uno studio ormai avviato da decenni e di conseguenza con tutte le attrezzature, i clienti, i dipendenti, i software ecc...
In particolare ho trovato un po ostica la parte di contabilitá ovvero, escludendo tutte le spese che sosterrebbe lo studio (affitto, software e hardware, corsi, strumenti, dipendenti, assicurazione professionale, commercialista, ecc..) , e soffermandomi su un mio utile lordo annuo vorrei capire come calcolare in maniera corretta l'utile netto (cioé quello che mi porterei a casa).
So che, a scaglioni, va rimossa la tassazione sul reddito (23, 25, 35 e 43% a seconda appunto dello scaglione di reddito). Questa tassazione comprende giá la percentuale della cassa geometri alla quale dovró iscrivermi? O la cassa geometri é ancora un fattore da detrarre a parte?
Oltre alla cassa geometri mi hanno consigliato di effettuare una pensione integrativa, puó essere una buona idea?
Lavorando presso lo studio saró inquadrato come libero professionista, dovró quindi aprire partita iva o ricadró direttamente in quella dello studio?
Alla fine mi pare che i pro per scegliere di diventare socio siano puramente il fatto economico e quello organizzativo (gestione dei propri orari, contatti col cliente, gestione dell'ufficio). Altri personalmente non ne ho trovati.