NinoS19
Utente poco attivo
- Professione: Ing. di produzione; Disegnatore CAD
- Software: Solidworks 2020; AutoCAD LT 2016; AutoCAD 2018/2020
- Regione: Campania
Salve a tutti!
Mi chiamo Nino e sono un ingegnere meccanico, laureato triennale a settembre 2020, alla veneranda età di 30 anni (svariati anni fuori corso per problemi personali, ma non è questa la cosa importante).
Subito dopo la laurea ho iniziato a lavorare come disegnatore meccanico, sporcandomi anche le mani in officina quando c'è stato bisogno. Purtroppo, nonostante un contratto di apprendistato di 3 anni, l'ambiente non era il massimo così come la paga quindi a novembre ho cambiato azienda e ruolo. Ora sono responsabile acquisti nell'ufficio tecnico di produzione di un'azienda di macchine per il settore alimentare.
La passione per il disegno tecnico, i CAD e la progettazione (per quanto io abbia un solo anno di esperienza e sono tutto tranne che un vero "progettista") rimane e vorrei comunque farne la mia occupazione principale. Ragionando su questo mi sono venute svariate idee per mantenere viva questa via e non rimanere ancorato al mio ruolo attuale. Vi chiedo quindi un confronto e anche critiche nel caso.
La prima idea, visto che sono rimasto in buoni rapporti con la vecchia officina, è continuare a collaborare come disegnatore con loro nei miei giorni liberi (ovviamente sabato e domenica) e quindi poter continuare ad arricchire le mie conoscenze da questo punto di vista. Il contro è che dovrei "semplicemente" eseguire senza davvero mettermi alla prova.
La seconda idea sarebbe quella di prendere le diverse certificazioni Solidworks, con l'obiettivo di approfondire la mia conoscenza del programma e poi, eventualmente, tentare di passare dall'ufficio tecnico di produzione a quello di progettazione con una conoscenza del programma e dell'azienda più profonda, riuscendo quindi ad essere subito produttivo al 100% (in due mesi in questa azienda hanno già cambiato due disegnatori, quindi l'opportunità ci sarebbe).
Queste due idee, tra l'altro, non si escludono a vicenda e forse unirle potrebbe essere vantaggioso anche se dispendioso come energie.
La terza, più a lungo termine, sarebbe completare il ciclo di studi con una magistrale, anche telematica se vista di buon occhio, a forte propensione verso la progettazione. Ma serve davvero una magistrale per fare il progettista, soprattutto in medie-piccole aziende dove ci sono più disegnatori "semplici" che ingegneri progettisti?
Mi chiamo Nino e sono un ingegnere meccanico, laureato triennale a settembre 2020, alla veneranda età di 30 anni (svariati anni fuori corso per problemi personali, ma non è questa la cosa importante).
Subito dopo la laurea ho iniziato a lavorare come disegnatore meccanico, sporcandomi anche le mani in officina quando c'è stato bisogno. Purtroppo, nonostante un contratto di apprendistato di 3 anni, l'ambiente non era il massimo così come la paga quindi a novembre ho cambiato azienda e ruolo. Ora sono responsabile acquisti nell'ufficio tecnico di produzione di un'azienda di macchine per il settore alimentare.
La passione per il disegno tecnico, i CAD e la progettazione (per quanto io abbia un solo anno di esperienza e sono tutto tranne che un vero "progettista") rimane e vorrei comunque farne la mia occupazione principale. Ragionando su questo mi sono venute svariate idee per mantenere viva questa via e non rimanere ancorato al mio ruolo attuale. Vi chiedo quindi un confronto e anche critiche nel caso.
La prima idea, visto che sono rimasto in buoni rapporti con la vecchia officina, è continuare a collaborare come disegnatore con loro nei miei giorni liberi (ovviamente sabato e domenica) e quindi poter continuare ad arricchire le mie conoscenze da questo punto di vista. Il contro è che dovrei "semplicemente" eseguire senza davvero mettermi alla prova.
La seconda idea sarebbe quella di prendere le diverse certificazioni Solidworks, con l'obiettivo di approfondire la mia conoscenza del programma e poi, eventualmente, tentare di passare dall'ufficio tecnico di produzione a quello di progettazione con una conoscenza del programma e dell'azienda più profonda, riuscendo quindi ad essere subito produttivo al 100% (in due mesi in questa azienda hanno già cambiato due disegnatori, quindi l'opportunità ci sarebbe).
Queste due idee, tra l'altro, non si escludono a vicenda e forse unirle potrebbe essere vantaggioso anche se dispendioso come energie.
La terza, più a lungo termine, sarebbe completare il ciclo di studi con una magistrale, anche telematica se vista di buon occhio, a forte propensione verso la progettazione. Ma serve davvero una magistrale per fare il progettista, soprattutto in medie-piccole aziende dove ci sono più disegnatori "semplici" che ingegneri progettisti?