meccanicamg
Utente Senior
- Professione: Mechanical engineer manager
- Software: SolidWorks, FreeCAD, NanoCAD5, Me10, Excel, LibreOffice
- Regione: Lombardia
Spesso capita di fare delle analisi ad elementi finiti su carpenterie tipo basamenti o strutture di macchine, formate da tante piastre di ferro elettrosaldato (anche se spesso non si inseriscono le saldature nel modello), complete di lavorazioni varie come fori, raccordi, smussi, piastre di vario spessore e messe in modo da facilitare la saldatura senza prepararle per davvero con smussi alla saldatura.
- di norma si usa una mesh standard ma speso fallisce perchè trova pareti a spessore zero o compenetranti e si perdono molte ore a sistemare il modello 3d e le matrici di calcolo perdono di consistenza
- alle volte si passa alla mesh tetraedrica basta su curvatura, con o senza opzione di mesh non congruente
- tutto questo spesso non basta e si perdono ore ed ore a modificare a mano oppure a creare in automatico con il comando semplifica modello, la configurazione più snella
Dopo aver messo assieme un po' di teoria sugli Jacobiani spiegati in lungo e in largo in università anni addietro, unendo le spiegazioni dell'Hepl di Solidworks sono giunto alla seguente conclusione:
Per le analisi statiche che falliscono (e a dire il vero anche di base), si ha maggiore precisione e meno problemi settando quanto segue:
- convertire tutto in geometria solida (vedi tubolati, profilati e trafilati che di solito sono identificati come travi quindi niente shell)
- impostazioni del solutore in automatico
- impostare il solutore come p-adattivo in modo che andiamo ad affinare il metodo iterativo che controlla le grandezze energetiche oppure le tensioni a seconda dell'impostazione
- creiamo la mesh basata su curvatura, con l'opzione non congruente per le geometrie fallite in precedenza e settando di valutare gli Jacobiani solo nei nodi
In questo modo otteniamo velocemente dei risultati affinati in modo iterativo, dove si valuta la precisione dei dati all'interno dell'elemento mesh.
Il metodo p-adattivo analizza grandezze ingegneristiche di sforzo come rapporto quadratico medio di Von Mises o energia di deformazione o lo spostamento quadratico medio residuo (praticamente quello che viene fatto a mano utilizzando procedimento della linea elastica e dei lavori virtuali). Non viene affinata la mesh ma viene cambiato l'ordine di grado del polinomio che approssima la situazione.
Ideale per geometrie anche non troppo affinate, come possono essere le piastre di carpenterie elettrosaldate, con piastre disposte più o meno bene con spigoli anche un po' mal disegnati.
Il metodo h-adattivo analizza invece la geometria del solido in analisi e va ad affinare la mesh facendo le iterazioni usando come fattore di analisi l'energia di deformazione. Viene affinata la mesh per migliorare la situazione di calcolo. Ogni volta che si rilancia il calcolo parte dall'ultima mesh affinata e ri-affina nuovamente.
Attenzione perchè con questo metodo si hanno molte concentrazioni di sforzi, dove vengono indicate delle sigma molto alte dovute alle geometrie spigolose, quindi il modello deve essere super accurato.
- di norma si usa una mesh standard ma speso fallisce perchè trova pareti a spessore zero o compenetranti e si perdono molte ore a sistemare il modello 3d e le matrici di calcolo perdono di consistenza
- alle volte si passa alla mesh tetraedrica basta su curvatura, con o senza opzione di mesh non congruente
- tutto questo spesso non basta e si perdono ore ed ore a modificare a mano oppure a creare in automatico con il comando semplifica modello, la configurazione più snella
Dopo aver messo assieme un po' di teoria sugli Jacobiani spiegati in lungo e in largo in università anni addietro, unendo le spiegazioni dell'Hepl di Solidworks sono giunto alla seguente conclusione:
Per le analisi statiche che falliscono (e a dire il vero anche di base), si ha maggiore precisione e meno problemi settando quanto segue:
- convertire tutto in geometria solida (vedi tubolati, profilati e trafilati che di solito sono identificati come travi quindi niente shell)
- impostazioni del solutore in automatico
- impostare il solutore come p-adattivo in modo che andiamo ad affinare il metodo iterativo che controlla le grandezze energetiche oppure le tensioni a seconda dell'impostazione
- creiamo la mesh basata su curvatura, con l'opzione non congruente per le geometrie fallite in precedenza e settando di valutare gli Jacobiani solo nei nodi
In questo modo otteniamo velocemente dei risultati affinati in modo iterativo, dove si valuta la precisione dei dati all'interno dell'elemento mesh.
Il metodo p-adattivo analizza grandezze ingegneristiche di sforzo come rapporto quadratico medio di Von Mises o energia di deformazione o lo spostamento quadratico medio residuo (praticamente quello che viene fatto a mano utilizzando procedimento della linea elastica e dei lavori virtuali). Non viene affinata la mesh ma viene cambiato l'ordine di grado del polinomio che approssima la situazione.
Ideale per geometrie anche non troppo affinate, come possono essere le piastre di carpenterie elettrosaldate, con piastre disposte più o meno bene con spigoli anche un po' mal disegnati.
Il metodo h-adattivo analizza invece la geometria del solido in analisi e va ad affinare la mesh facendo le iterazioni usando come fattore di analisi l'energia di deformazione. Viene affinata la mesh per migliorare la situazione di calcolo. Ogni volta che si rilancia il calcolo parte dall'ultima mesh affinata e ri-affina nuovamente.
Attenzione perchè con questo metodo si hanno molte concentrazioni di sforzi, dove vengono indicate delle sigma molto alte dovute alle geometrie spigolose, quindi il modello deve essere super accurato.